Nel decreto-legge ‘Aiuti bis’, approvato dal Consiglio dei ministri n°92, anche una norma promossa dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, volta a favorire i Comuni che vogliono accedere al cosiddetto Fondo di progettazione territoriale, che lo stesso ministro Carfagna aveva promosso nei mesi scorsi. Il nuovo decreto-legge introduce due modifiche, che sono state sollecitate dalle amministrazioni locali attraverso le loro associazioni, l’ANCI e l’UPI. Innanzitutto, sarà possibile indire i concorsi (pubblicando appositi bandi) o affidare gli incarichi per i progetti di fattibilità tecnica ed economica entro il 18 febbraio 2023 e non più solo fino al 18 agosto 2022. La proroga della scadenza (da sei a dodici mesi dalla pubblicazione del relativo DPCM) consentirà quindi di accedere alle risorse anche a quegli enti territoriali, che altrimenti non avrebbero fatto in tempo. Inoltre, è ampliata la platea dei Comuni che possono utilizzare la quota spettante del Fondo anche per affidare progetti di fattibilità tecnica ed economica. La soglia massima passa, infatti, da 5.000 a 20.000 abitanti: tutti i Comuni assegnatari che non superano questo limite potranno scegliere se destinare le risorse a concorsi o a incarichi per i progetti di fattibilità.