L’assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (REACT-EU) è uno strumento
pensato dalla Commissione Europea per rispondere alla crisi economica provocata dalla pandemia
di Sars-Cov-2. Il programma è entrato in vigore il 24 dicembre 2020 e può finanziare spese
retroattivamente dal 1o febbraio 2020 al 31 dicembre 2023 ed è uno dei tre componenti del Next
Generation EU (assieme al PNRR e al Fondo Complementare).
Il REACT-EU non costituisce una nuova fonte di finanziamento, ma un’integrazione delle
dotazioni del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo per il
periodo 2014-2020, fungendo da ponte tra la Politica di Coesione 2014-2020 e il nuovo ciclo
2021-27 di POR (Programmi Operativi Regionali) e di PON (Programmi Operativi Nazionali).
VALORE ECONOMICO
La dotazione complessiva del REACT-EU per l’Italia è pari a 14,4 miliardi di euro, di cui 11,3
miliardi erogati nel 2021 e 3,1 miliardi da erogare nel 2022.
Di questi, circa il 68% sono destinati alle Regioni del Sud, con percentuali diverse a seconda
dell’intervento.
I fondi sono concentrati su un numero limitato di programmi nazionali, che dovranno essere
completati entro il 2023 (a differenza del PNRR, che ha come scadenziario finale il 2026).Il
programma è realizzato attraverso una gestione concorrente tra la Commissione Europea e le
autorità nazionali, in modo che gli enti locali chiedono progetti adattati alle loro esigenze
specifiche.
L’ingente quantità di risorse riservate al Sud è spiegata dalla volontà del REACT EU di rafforzare
le politica di coesione finalizzata al riequilibrio territoriale e socioeconomico e al
rafforzamento strutturale del Mezzogiorno.
I principali pilastri su cui si fonda il programma sono la ripresa verde, digitale e resiliente
dell’economia.
IL REACT EU E LE OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE
PON IC (Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività)
Le risorse del REACT EU costituiscono una risorsa di finanziamento importante per le imprese
italiane, perché serviranno a rifinanziare in primo luogo (come da richiesta italiana alla Commissione
dello scorso 3 agosto 2021) il PON IC (Programma Operativo Nazionale Imprese e
Competitività), per un importo complessivo di circa 1,8 miliardi di euro (dei quali: oltre 1,5 miliardi
sono relativi a 2021 e sono già stati erogati e 250 milioni, relativi al 2022, sono stati programmati
dalla ministra Mara Carfagna e devono ottenere il via libera da Bruxelles).
Le risorse del PON IC sono così ripartite dal punto di vista settoriale:
o Interventi per le imprese, per favorire l’accesso al credito, l’ammodernamento tecnologico
delle produzioni, la digitalizzazione, lo sviluppo e/o acquisizione di competenze, il sostegno
a processi di R&S e grandi progetti di investimento e di open innovation, per un valore di
circa 1,3 miliardi;
o Iniziative in materia di energia che riguardano l’efficientamento energetico degli edifici
pubblici, l’efficientamento tecnologico delle reti di trasporto dell’energia per l’utilizzo di fonti
rinnovabili e sull’implementazione di procedure basate sull’e-procurement, le cui risorse
ammontano a 500 milioni.
Dal punto di vista territoriale, invece, 1,2 miliardi sono destinati al Mezzogiorno e 600 milioni di
euro al Centro-Nord.
FONDO PMI
Ai PON IC occorrerà aggiungere per il prossimo futuro il nuovo regime di aiuti annunciato di recente
da Il Ministro per lo Sviluppo Economico Giorgetti, rientrante sempre nel Fondo REACT EU e nelle
risorse rimanenti sulle politiche di coesione. Il Fondo ha come beneficiari le piccole e medie
imprese e prevede 678 milioni di euro per la realizzazione di progetti innovativi legati a
tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico. Il decreto sarà pubblicato a breve e
un successivo avviso ministeriale definirà i termini e le modalità per partecipare.
Il 63% delle risorse, 428 milioni di euro, è destinato ad interventi che devono essere effettuati al Sud
(Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna), mentre il restante
37%, 250 milioni, va a finanziare gli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro – Nord (Emilia-
Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento). È importante notare che una
quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese.
Un’importante condizionalità che sarà prevista dal bando richiede che solo le imprese che non hanno
effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso uno
stabilimento situato in un’altra parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) che realizzi prodotti o
servizi oggetto dell’investimento e che si impegnano a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al
completamento dell’investimento potranno accedere ai finanziamenti
PON Sistemi di politiche attive per l’occupazione
Il 17 settembre l’Italia ha ricevuto dalla Commissione europea 4,7 miliardi di euro relativi al
programma React-EU. Si tratta di 4,5 miliardi di euro per le politiche attive per
l’occupazione (il PON ‘SPAO’) e di 190 milioni di euro destinati a fornire aiuti alimentari alle
persone bisognose (FEAD).
Tra le misure finanziarie per il lavoro rientra la decontribuzione al 30% per le imprese che operano
nelle regioni meridionali, alla quale sono riservati 2,7 miliardi di euro. C’è poi il ‘bonus
assunzioni’ per giovani e donne che vale complessivamente 237,5 milioni e che andrà a ridurre
i contributi previdenziali versati dai datori di lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato per le
lavoratrici o gli under 36. Un miliardo di euro andrà ad alimentare invece il ‘Fondo nuove
competenze’, rivolto a finanziare le ore non lavorate a causa dell’emergenza Covid-19, utilizzate
per la frequenza di corsi di formazione. Infine, 500 milioni verranno spesi per rafforzare la rete
dei servizi pubblici per l’impiego, mentre i restanti 80 milioni saranno utilizzati per preparare,
gestire, controllare e valutare i nuovi programmi.
Il Fondo nuove competenze sostiene i lavoratori già occupati con 1 miliardo a valere su REACT
EU e permette alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro e di favorire attività̀ di formazione sulla
base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali – e delle nuove generazioni, per
prepararle al mondo del lavoro. Per il 2022 all’Italia sono destinati 600 milioni previsti per il
sistema duale e la programmazione dei percorsi formativi.
Il REACT EU E LE OPPORTUNITA’ PER LE AMMINISTRAZIONI CENTRALI E LOCALI
I fondi del REACT EU hanno contribuito già nel 2021 in modo sostanziale al finanziamento dei
progetti delle amministrazioni e nel 2022 già molte iniziative sono state programmate. Di seguito il
quadro complessivo.
ISTRUZIONE
Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento”
2014-2020. Il bando per la realizzazione di reti locali, cablate e wireless, nelle scuole dello scorso
settembre, ad esempio, allocava 455 milioni con l’ambizioso obiettivo di cablare tutti gli edifici
scolastici del territorio italiano, o ancora l’avviso pubblico “Digital board”, scaduto il 1° ottobre 2021
e con 446 milioni mirava a dotare tutte le classi di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-
Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia,
Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto di uno schermo interattivo .
Per le scuole il programma definitivo per il 2022 del REACT EU assegna 259 milioni, di cui circa 119
milioni al Sud. Gli interventi si concentrano sui laboratori con applicazioni sui temi ambientali per le
scuole del secondo ciclo, soprattutto istituti agrari e altre scuole indirizzate a specializzazioni nella
filiera agro-alimentare; le scuole dell’infanzia statali invece beneficiano di 159 milioni per la
realizzazione di ambienti innovativi e basati su tecnologie digitali. Per il 2022 è stato pubblicato il 27 dicembre 2021 con scadenza 31 gennaio 2022 l’Avviso pubblico
per la realizzazione di ambienti e laboratori per l’educazione e la formazione alla transizione
ecologica che consta di due componenti: “Edugreen: laboratori di sostenibilità per il primo ciclo” e
“Laboratori green, sostenibili e innovativi per le scuole del secondo ciclo nelle regioni del
Mezzogiorno.
INFRASTRUTTURE
PON infrastrutture e reti 2014-2020. Il bando “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione
dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti” metteva a disposizione 313
miliardi di euro per ridurre le dispersioni di acqua e migliorare la qualità del servizio erogato ai
cittadini nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Le risorse riservate al 2022 per le reti idriche al Sud ammontano invece a 157 milioni di euro. Gli
interventi riguarderanno investimenti in digitalizzazione e strumenti di misurazione e controllo.
L’intervento ha come destinatari i comuni regolati dall’Autorità di regolazione per energia reti e
ambiente e procederà attraverso lo scorrimento della graduatoria del bando scaduto il 23 dicembre
2021, per cui sono stati presentati progetti del valore di 550 milioni.
INCLUSIONE SOCIALE
PON Inclusione – “PrInS – Progetti Intervento Sociale” del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali per la presentazione di progetti da parte degli Ambiti Territoriali per la realizzazione di
interventi di Pronto intervento sociale e interventi a favore delle persone in condizioni di povertà
estrema o marginalità”
Il bando, che si è chiuso il 28 febbraio 2022, allocava ulteriori risorse pari a 90 milioni di euro agli
Ambiti territoriali per finanziare progetti di pronto intervento sociale e interventi a favore delle persone
senza dimora o in situazione di povertà estrema o marginalità, da finanziare a valere sulle risorse
dell’iniziativa REACT-EU.
METROPOLITANE
PON Città Metropolitane,
Al PON Metro a cui la Commissione Europea ha assegnato con la decisione del 9 agosto 2021
ulteriori risorse per 1.120.070.283,00 euro. I fondi mirano a rafforzare la transizione verde e digitale,
nonché la resilienza delle città metropolitane.
A fronte della crisi provocatasi negli ultimi giorni dalla guerra in Ucraina, la Commissione ha
annunciato che il programma di ripresa economica REACT-EU sarà adattato in modo tale da
consentire agli Stati membri di utilizzare i fondi a disposizione per gestire l’arrivo dei rifugiati
dall’Ucraina.